I prodotti forniti dalle imprese associate ad ASTRI, che si occupano di materie prime tessili seconde, sono il risultato di un processo di rigenerazione di sottoprodotti tessili da pre consumo (materiale fibroso che nasce dal processo di sfilacciatura a secco e a molle, filandre, cimose, ritagli di confezione, cascami in genere ecc.) e post consumo ( stracci in genere ).
Come da ordinaria pratica industriale secondo i dettami dell’Istituto Tecnico Industriale Tullio Buzzi, tali materie vengono ricavate da una serie di passaggi che possono coinvolgere impianti di carbonizzo, sfilacciature, lavastraccia, garnettature, battitore ecc.. Ciò avviene in una logica VIRTUOSA che sposa in pieno il senso di ECONOMIA CIRCOLARE sottolineato dal Parlamento Europeo, con decisione del 20 Aprile 2012, con la definizione delle priorità per il settimo programma d’azione in materia di ambiente. Tale settimo programma fissa obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio tra cui il divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti (Articolo 4 della direttiva C.E. 17/6/2008)
L’alto valore di una materia prima tessile seconda come quella che noi trattiamo, aiuta a salvaguardare le risorse naturali del pianeta, contribuendo alla riduzione dei consumi idrici, ai risparmi in termini di Kilowatt di energia e di tonnellate di ausiliari chimici e coloranti, con notevoli risparmi sulle emissioni di anidride carbonica e solforosa. Tutto ciò, con l’utilizzo dei sottoprodotti che nascono dai processi lavorativi e dagli stracci usati, aiuta a contrastare quell’ Economia Lineare molto dannosa per l’intera COLLETTIVITA’.
Per usare le parole di Paul Connet Professore emerito di Chimica ambientale all’Università Saint Lawrence di Canton, New York, e ideatore della strategia Rifiuti Zero:
IL MONDO STA COMINCIANDO A COMPRENDERE “IL PERICOLO DELL’INCENERIMENTO E I BENEFICI DELL’ALTERNATIVA”.
IL MONDO SI STA AVVIANDO VERSO L’ADESIONE E LA DIREZIONE DA PARTE DI TANTE CITTÀ AL “PROTOCOLLO RIFIUTI ZERO”.
LA MATERIA AMBIENTALE DARA’ AL MONDO LA POSSIBILITÀ CREARE POSTI DI LAVORO. IL RICICLO FORNISCE LA DIGNITÀ DI UNO STIPENDIO ANCHE IN TEMPI ECONOMICI DIFFICILI. L’INDUSTRIA DEL RICICLO ISTRUISCE E ASSUME UOMINI E DONNE IN CAMPO AMBIENTALE, CREANDO POSTI DI LAVORO DIECI VOLTE PIÙ NUMEROSI, NECESSARI PER LO SMALTIMENTO DEL MATERIALE IN DISCARICA”.
Poiché la società, in genere, necessita di spostare la propria attenzione dallo stadio finale, quello dello smaltimento, allo stadio iniziale, quello della produzione e del prodotto, gestendo le risorse, è inevitabile e virtuoso tenere in vita un’esperienza come quella di Prato, ricca di aziende che si occupano della trasformazione di tali “potenziali rifiuti” in eccellenti materie prime tessili seconde che possono sostituire quelle vergini con un risultato finale spesso di altissimo livello.
Tutti i Comuni oggi sono impegnati ad incrementare e perfezionare la raccolta differenziata, con la trasformazione da sottoprodotti tessili in materiale fibroso pronto per la produzione di prodotti come filati cardati, tessuti cardati e quant’altro (circa 142.500 tonnellate trasformate in Prato nell’anno 2017). Abbiamo contribuito a dare un senso alla raccolta stessa, che in mancanza di un ciclo virtuoso come quello del riciclo tessile peccherebbe di incompletezza.
Ciò non vuol dire che non sia necessaria anche da parte del cliente una giusta attenzione, soprattutto in relazione all’utilizzo che dovrà essere fatto del prodotto finito. Può accadere infatti che per la tipologia della materia usata prove di laboratorio diano risultati difformi, sia sulla composizione fibrosa sia sulla ecotossicità del prodotto stesso: gli eventuali test sul campione rappresentativo per determinare la conformità all’uso della Materia Prima Rigenerata, devono essere conseguentemente fatti sempre dall’acquirente.
Oggi la sfida che i grandi Brand stanno affrontando con decisione è quella di stimolare l’uso delle fibre riciclate chiamando questa nuova moda “RECYCLED FASHION”, è l’IMPERATIVO DEL MOMENTO, tendenza che integra la sfida della sostenibilità.
Oggi le più grandi multinazionali fanno a gara per il bollino di azienda “RIGENERATRICE”.
Detto ciò, è fondamentale che la materia prima tessile seconda che tutti i giorni il distretto di Prato produce venga accolta favorevolmente da coloro che ne vedono la possibilità di impiego.
Proprio per il contributo in materia ambientale che il riciclo di fibre tessili ha, gli addetti ai lavori ritengono che questo processo debba essere sempre più favorito dalle istituzioni.