Vicenda BuzziLab: allo studio di ASTRI la causa legale: “La credibilità è un valore importante: con la chiusura del BuzziLab le nostre imprese hanno subito un danno enorme”

Astri ha deciso di prendere posizione sulla vicenda BuzziLab, con un intervento che il Consiglio Direttivo ha inviato alla stampa. Ve lo proponiamo qui in integrale:

E’ ora di fare chiarezza sulle responsabilità della chiusura del BuzziLab: nonostante se ne sia parlato molto nelle ultime settimane, in realtà  ancora non è emerso un quadro chiaro di quello che è successo. Sappiamo solo che il laboratorio non è più operativo e che un patrimonio di esperienza sta andando disperso, insieme alla credibilità del distretto che poteva contare su un interlocutore super partes: si è causato un danno incalcolabile. Per questo ASTRI sta studiando con un pool di professionisti la causa legale che potrebbe essere promossa già  nelle prossime settimane.

Innanzitutto è necessario provvedere alla rimozione dell’attuale dirigente scolastico dell’Istituto, ma allo stesso tempo vogliamo anche capire come si sia arrivati a questo punto senza che nessuno in città  intervenisse per risolvere la situazione. Perché chi sapeva ha taciuto?

Il distretto ha subito un danno incalcolabile dalla chiusura improvvisa della struttura.

Senza credibilità  non c’è business: ecco perché non è quantificabile il danno che la vicenda del BuzziLab ha creato alle nostre imprese. Avere sul territorio un istituto di ricerca accreditato presso i principali brand, in grado di svolgere ricerche estremamente affidabili ed anche innovative per il settore e di essere invitato ai tavoli dove si discute delle questioni importanti per il tessile/moda, aveva un grande valore, sfumato nel giro di pochi giorni per delle decisioni incomprensibili che abbiamo solo subito.

Astri da diversi mesi aveva siglato un protocollo d’intesa insieme al BuzziLab, a Confindustria Toscana Nord e al Consorzio CID. Il nostro obiettivo era dare un fondamento scientifico alle richieste che avanziamo a livello normativo e sul mercato per valorizzare il riciclato. Non basta parlare di economia circolare, se tutto si riduce a slogan, non sono gli slogan che ci fanno vendere: sono i numeri, gli studi, la qualità, la serietà  del lavoro. Questo è il valore che BuzziLab apportava al distretto, facendone parte integrante. 

Era in corso al laboratorio un’importante attività di indagine sul riciclato, con l’analisi di diversi campioni di materiali, che avrebbe dovuto portare all’elaborazione di una PRSL per il settore. Il BuzziLab stava anche portando avanti un lavoro che è entrato a far parte di un dossier che è stato presentato alla Commissione Europea per chiedere la revisione di un regolamento che dal febbraio 2021 imporrà  alcune restrizioni chimiche impossibili da raggiungere per i prodotti riciclati.

Siamo preoccupati per la perdita delle competenze tecniche, che fanno parte del patrimonio del distretto. BuzziLab offriva alcune tipologie di analisi che al momento altri laboratori non sono accreditate per fare e che lo rendeva un laboratorio specializzato nel settore tessile/abbigliamento unico in Europa.

Come risulta dal bilancio, il BuzziLab generava un avanzo di gestione che negli ultimi cinque anni ammontava a oltre 7 milioni di euro e che andava a finanziare l’istituto. Un contributo importante in un momento in cui le risorse per la formazione stanno subendo tagli pesanti.

L’unica soluzione per tornare operativi è la costituzione di una fondazione, un’ipotesi che era già  stata da tempo studiata da un pool di professionisti. Perchè solo adesso ci si è attivati per andare in questa direzione?

Chi pagherà  per tutto questo? Chi sono i responsabili?

Il Consiglio Direttivo di ASTRI, Associazione per il Tessile Riciclato Italiano

 

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