Il Tirreno – Lana prodotto da riciclare nasce un’associazione

Il presidente Tesi e il vicepresidente Guerri: «Lavoriamo su una fibra eterna che non si esaurisce mai. Il tessile ha l’economia circolare nel suo dna»

PRATO. Prato è la capitale mondiale del tessuto rigenerato. Lo sanno bene i pratesi e gli esperti del settore, ma manca a livello politico nazionale ed europeo, come anche a livello commerciale, una consapevolezza chiara del valore e delle possibili prospettive di questa storica produzione locale.

Ed è proprio partendo da questo enorme potenziale che in città lo scorso 2 agosto è nata l’Associazione Tessile Riciclato Italiana (Astri). Un movimento spontaneo, che ha preso vita grazie alla volontà di alcuni imprenditori del settore, che hanno fatto del riciclato e della sostenibilità i loro punti di forza.

Sei i soci fondatori: Fabrizio Tesi, presidente (ditta Com.I.Stra); Sauro Guerri, vicepresidente (Progetto Lana); Simone Francioni, segretario (Francioni Fa); Gabriele Innocenti, tesoriere (Filati Omega) e i due consiglieri Riccardo Ciapini (Super Color) e Alessio Beccani (Beccani e Vannucchi).

«L’associazione nasce con la volontà di valorizzare il lavoro che Prato fa da decenni, ossia quello di produrre tessuti rigenerati – spiega il presidente Tesi – Il tessile ha l’economia circolare nel proprio Dna, è arrivato il momento di dirlo al mondo e di far capire ai legislatori che è necessario trovare dei punti d’incontro per risolvere anche alcuni problemi burocratici legati alla faccenda. È necessario poi fare chiarezza sul concetto di rifiuto: troppo spesso Prato è stata associata a una gestione malsana del rifiuto. In realtà il distretto ha da sempre contribuito a riutilizzarlo».

Sono numerosi i vantaggi derivanti dalla creazione di un tessuto rigenerato: risparmi energetici; ambiente più salubre e salutare; eliminazione delle sostanze tossiche e dei prodotti chimici. Lo scarto tessile, infatti, viene selezionato, carbonizzato, pulito e stracciato. Da qui si generano il filato e, successivamente, il tessuto, col quale poi si andrà a realizzare un capo di abbigliamento. Il tutto senza intervenire con sostanze chimiche. Un’operazione che permette, inoltre, di utilizzare manodopera e di non perdere di conseguenza professionalità ma anzi, far rinascere alcune figure.

«Tutto è nato durante un incontro dell’Associazione Laniera, di cui io e Fabrizio facciamo parte – aggiunge il vicepresidente Guerri – ci siamo trovati a concordare su alcuni punti in comune e così abbiamo deciso di fare questo passo. Riciclare dimostra quanto la lana sia un tipo di fibra eterna, si rigenera in continuazione. Lavoriamo su un prodotto che non si esaurisce mai. Un lavoro che a Prato viene fatto da anni, ma che spesso è stato sottostimato».

« L’associazione – prosegue Guerri – vuole quindi difendere il passato e guardare con fiducia al futuro.

Non vogliamo metterci in concorrenza con altre associazioni, anzi, vogliamo fare rete e collaborare insieme per contribuire alla rinascita del distretto. In un momento in cui riciclare diventerà legge, dobbiamo essere pronti a sederci ai tavoli nazionali e dare il nostro contributo».

 

Articolo Il Tirreno

 

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1 Comment

  • byCinzia Poggiani
    Posted 9 Febbraio 2019 23:39 0Likes

    Buonasera sono una commerciante vorrei sapere dove posso acquistare capi rigenerati .grazie.

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