Stracci e indumenti usati

ASTRI  vuole affrontare le problematiche inerenti al recupero degli indumenti usati da parte delle associazioni caritatevoli: queste avvalendosi della grande esperienza di tante aziende che selezionano questi indumenti usati destinano tali indumenti in 2 grandi famiglie; la prima destinata al riuso come indumento usato e la seconda destinata al riciclaggio ( dove in questa fase lo straccio nascendo da una selezione non deve essere considerato rifiuto ma deve essere considerato un MPTS ) per la produzione di prodotti TESSILI come TESSUTI CARDATI e altro.

Anche questa attività che fa parte della tradizione del ciclo del cardato pratese necessita di essere favorita e tutelata . ( ATTIVITA’ CHE IL DISTRETTO PRATESE SVOLGE DA CENTINAIA DI
ANNI ). Inoltre l’associazione chiede, per l’ aspetto della sanificazione e della igienizzazione degli stracci, di essere equiparati agli altri paesi europei dove ci risulta non ci siano questi obblighi.

A conferma di quanto sopra si fa notare che non esistano malattie professionali attribuibili al settore della cernita degli stacci ne degli indumenti usati. In seguito ai recenti controlli delle usl sul settore degli indumenti usati, i tamponi rilevati sono in massima parte risultati negativi, cosi che i controlli sono passati da dai 3 a 6 mesi a conferma della salubrità del settore.

Un altro ostacolo per il commercio degli indumenti usati con l’estero è l’obbligo di emettere notifica e fideiussione quando negli altri paesi dell’unione europea è sufficiente il solo allegato VII . Conosciamo casi che dalla Germania passando tramite il porto di Genova inviano la merce in Tunisia solo con la modalità dell’allegato VII, se noi lo facessimo saremmo perseguiti penalmente e questo credo sia inaccettabile visto che SIAMO TUTTI IN EUROPA.

Tags:

Leave a comment