ASTRI – Innovazione e Dialogo per un Tessile Sostenibile

Il 3 giugno, ASTRI ha partecipato a una video call con il JRC (Centro Comune di Ricerca) e il DG ENV (Direzione Generale Ambiente) della Commissione Europea per discutere sul momento in cui far cessare la qualifica di rifiuto (End-of-Waste, EoW) degli indumenti usati scartati, spingendo perché ciò avvenga necessariamente già nel primo impianto di trattamento.

Questo passaggio è cruciale per:

  • semplificare la gestione dei materiali tessili per il riciclo,
  • ridurre gli oneri e le complicazioni,
  • ridurre, se non annullare, il rischio di sanzioni penali, connesse al trattamento dei rifiuti.

Ciò al fine di consentire una gestione chiara ed esente da rischi dei beni usati e favorire un’economia circolare efficace.

Questa video call si è inserita in un dialogo avviato da tempo, che ha visto ASTRI impegnata in numerose attività, tra: trasferte e incontri, video call, email, documenti, telefonate con la Commissione Europea, il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) e vari Ministeri italiani.

Attraverso questi contatti, ASTRI ha lavorato per:

  • sensibilizzare le istituzioni,
  • chiarire i processi del riciclo tessile, spesso complessi e poco noti ai non addetti ai lavori,
  • evidenziare lecriticità normative che penalizzano il settore.

Fondata nel 2017 per sostenere e tutelare il lavoro del distretto di Prato, attivo da oltre 200 anni, ASTRI ha cercato pragmaticamente il dialogo con associazioni come EURIC (Confederazione Europea delle Industrie del Riciclo) e varie associazioni di Brand, per presentare proposte il più possibile condivise alla Commissione Europea.

Un momento chiave è stato il coinvolgimento, nel 2021, del direttore di AFIRM (associazione internazionale che riunisce i principali Brand impegnati nella gestione delle sostanze chimiche nella filiera produttiva), che, dopo aver visitato Prato e apprezzato le peculiarità del distretto, ha invitato ASTRI a un meeting internazionale a Bruxelles.

Questo incontro ha permesso ad ASTRI di rivolgersi alla Commissione Europea, avviando contatti con vari Direttorati Generali, tra cui DG GROW/REACH, che su richiesta di ASTRI ha chiarito l’interpretazione di una deroga normativa sugli APEOs (Annex XVII, voce 46a).

Questa interpretazione sta facilitando l’acquisizione di ordini di tessuto riciclato con requisiti chimici meno restrittivi. Il documento avallato dal DG GROW/REACH è scaricabile dal sito di ASTRI.

La settimana scorsa, il Distretto Tessile di Prato ha portato la propria voce a Bruxelles, anche facendo tesoro del lavoro meno appariscente ma concreto della nostra associazione.

ASTRI, che da tempo lavora su obiettivi fondamentali, continuerà a impegnarsi per:

  • Promuovere una revisione del regolamento REACH, introducendo regole che differenzino i requisiti chimici per i materiali riciclati rispetto a quelli vergini.
  • Favorire il riconoscimento del principio che distingue chiaramente tra rifiuto e risorsa, valorizzando anche i sottoprodotti tessili come elementi chiave per un’economia circolare efficace.
  • Affrontare temi crucialicome l’EPR (Responsabilità Estesa del Produttore) e l’EoW (End-of-Waste).
  • Sostenere la richiesta di non tassazione per i materiali riciclati, considerandola un passo essenziale per incentivare il riciclo e migliorare la competitività del settore.

Con discrezione e passione, ASTRI valorizza il distretto di Prato come modello di economia circolare e, attraverso il dialogo costante con istituzioni e stakeholder, l’associazione si impegna a rendere comprensibili e accessibili i processi del riciclo tessile, contribuendo a una maggiore consapevolezza e collaborazione tra tutti gli attori.