“Sono rimaste 64 filature cardate all’interno del distretto, dobbiamo trovare una soluzione o non riusciremo più a produrre”: l’appello di Fabrizio Tesi non del corso dell’assemblea dei soci di Astri.

Si è svolta all’Istituto Buzzi l’assemblea dei soci dell’Associazione Tessile Riciclato Italiano. Tanti i progetti in corso, ma anche qualche preoccupazione: il ricambio generazionale emergenza del distretto

“Il Rinascimento del rigenerato”: ha usato queste parole Giuseppe Bartolini, direttore del laboratorio di analisi del Buzzi, per descrivere ai soci di ASTRI, l’Associazione peril Tessile Riciclato Italiano, il momento positivo che il distretto sta attraversando in questo momento. Il mondo della moda è sempre più interessato all’economia circolare e ai prodotti riciclati e le aziende del territorio sono oggetto di un interesse straordinario. Un momento positivo, che però rischia di essere frenato dai problemi con i quali il settore deve fare i conti quotidianamente. 

“Sono rimaste 64 filature cardate all’interno del distretto nella maggioranza dei casi gestite da imprenditori che sono alla fine della loro carriera: non possiamo permetterci di perdere questo anello fondamentale della catena – ha commenta Fabrizio Tesi, presidente di ASTRI, nel corso dell’assemblea dei soci. “A questo si aggiungono anche le difficoltà normative con le quali dobbiamo fare i conti quotidianamente: siamo in attesa da mesi di un decreto sull’end of waste che faccia chiarezza sul nostro lavoro, ma nonostante le promesse ricevute da più parti, niente è stato fatto”, ha continuato Tesi. ASTRI conta ad oggi 180 aziende socie, che operano lungo l’intera filiera del rigenerato.

 “Nessuno oggi rappresenta la filiera del riciclato come lo fa ASTRI, che ha al suo interno aziende di tutte le dimensioni, che coprono le varie fasi della lavorazione – ha commentato Andrea Cavicchi, presidente della sezione moda di Confindustria Toscana Nord – L’accordo di collaborazione tra ASTRI, CTN, CID e Buzzi serve per trovare una linea comune e presentare con più forza le nostre istanze. Stiamo già lavorando su diverse questione concrete. Confindustria sta lavorando su questo tema da molto tempo: abbiamo voluto accendere i riflettori su quello che importiamo, stiamo collaborando con Greenpeace, abbiamo aperto un tavolo al Ministero sulla revisione della normativa REACH”. “. 

Ad esempio la revisione dei mercuriali della Camera di Commercio di Prato e poi la predisposizione di una PRSL per il riciclato. “La PRSL è praticamente il capitolato che i brand fanno firmare alle aziende con l’indicazione dei limiti di alcune sostanze nei materiali. Oggi la PRSL è unica per prodotti riciclati e vergini: noi ne stiamo predisponendo una per il riciclato, che abbiamo già presentato anche alla Camera della Moda”, ha raccontato Giuseppe Bartolini all’assemblea. 

Sono numerosi i progetti che ASTRI ha in cantiere per i prossimi mesi di attività, portati avanti con una compagine di soci che partecipa con grande interesse all’attività dell’associazione. “In questi mesi siamo stati visitati da tanti studenti e da tanti brand: il mondo vorrebbe saper fare quello che facciamo noi, dobbiamo andarne orgogliosi”, ha concluso Tesi. 

 

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