Risparmiare è il vero trend: moda a basso costo e usato

Risparmiare è il vero trend: moda a basso costo e usato

In un contesto di incertezze economiche, con salari stagnanti e inflazione crescente, gli italiani stanno modificando le loro abitudini di acquisto nel settore dell’abbigliamento. Secondo un’indagine dell’Istituto Piepoli per Udicon, si registra una crescente preferenza per capi low cost e di seconda mano. Questo comportamento riflette da un lato la necessità di risparmiare e una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale, ma dall’altro evidenzia l’incremento del fenomeno del fast fashion, noto per il suo significativo impatto negativo sull’ambiente.

  • Prezzo al primo posto: Il 66% degli italiani considera il prezzo basso il fattore più importante nella scelta dei capi di abbigliamento.
  • Vintage e usato in crescita: Il 51% degli intervistati sceglie abiti di seconda mano o vintage, dimostrando una maggiore consapevolezza ambientale.
  • Acquisti online in aumento: Il 37% compra moda low cost su piattaforme digitali. Tra i siti più utilizzati: Amazon (58%), Shein (28%), Temu (23%), H&M (21%), Zara (20%).
  • Frequenza degli acquisti: Il 47% acquista abbigliamento almeno una volta al mese, mentre il 28% effettua acquisti settimanali.
  • Sostenibilità in primo piano: Per il 44% degli italiani, la sostenibilità è un elemento fondamentale nelle scelte d’acquisto.

Sebbene l’aumento dell’interesse verso l’abbigliamento di seconda mano rappresenti un passo positivo verso la riduzione dei rifiuti tessili, la crescente diffusione del fast fashion solleva preoccupazioni ambientali significative. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in Italia si producono annualmente circa 160.000 tonnellate di rifiuti tessili, con un trend in crescita. A livello globale, l’industria della moda è responsabile del 10% delle emissioni di CO₂, superando l’impatto combinato dei voli internazionali e del trasporto marittimo.

Questi dati evidenziano l’urgenza di promuovere pratiche di consumo più sostenibili e responsabili, al fine di mitigare l’impatto ambientale dell’industria della moda e preservare le risorse del nostro pianeta.

fonte: Tgcom24